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CURA ITALIA | Tutte le misure per famiglie, lavoratori, imprese e sanità

Il decreto legge, entrato in vigore il 17 marzo, è all’esame del Senato in prima lettura. L’obiettivo del governo è convertirlo in legge entro maggio

Il decreto legge, entrato in vigore il 17 marzo, è all’esame del Senato in prima lettura. L’obiettivo del governo è convertirlo in legge entro maggio.

Un pacchetto di misure per il sistema sanitario impegnato in prima linea nella lotta contro il coronavirus, ma anche per famiglie, lavoratori e imprese che sono alle prese con la crisi economica che la pandemia ha portato con sè.

Il decreto “Cura Italia” (decreto legge 18/2020, in vigore dal 17 marzo) ha assorbito di fatto tutto lo stanziamento di 25 miliardi che ha ottenuto il via libera del parlamento. Ora il provvedimento, che richiede una trentina di provvedimenti attuativi, è all’esame della commissione di Bilancio del Senato. È dunque alle primissime battute della prima lettura. L’obiettivo delle camere è convertirlo in legge entro il 1 maggio. Per chiarimenti sul provvedimento si vedano anche le Faq del ministero dell’Economia.

DECRETO CURA ITALIA, SCOPRI SE HAI DIRITTO ALLE AGEVOLAZIONI

Ecco le principali misure, suddivise sulla base della platea dei beneficiari: il sistema sanitario, le famiglie, i lavoratori e le imprese.

MISURE PER IL SISTEMA SANITARIO

Straordinari medici

Arrivano i fondi (150 milioni) per pagare di più gli straordinari di medici e infermieri impegnati in corsia a combattere il coronavirus. Tra le misure per il personale sanitario anche la possibilità di trattenere in servizio chi sta per andare in pensione.

Laurea abilitante in medicina

Una disposizione specifica riguarda gli aspiranti medici. Per velocizzare il passaggio dalle aule universitarie alle corsie degli ospedali la laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia diventa immediatamente abilitante per l’esercizio della professione di medico-chirurgo. Senza più rendere necessario lo svolgimento dell’esame di Stato. Una misura che secondo il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, «significa liberare immediatamente sul Sistema sanitario nazionale l’energia di circa diecimila medici fondamentale per far fronte alla carenza che lamentava il nostro Paese».

Alberghi requisibili

Come intervento straordinario il provvedimento contempla la possibilità per il capo della protezione civile di requisire «in uso o in proprietà da ogni soggetto pubblico o privato» pltre ai presidi sanitari e medico chirurgici anche «beni mobili di qualsiasi genere», a partire dai macchinari e dalle altre dotazioni per le terapie intensive. Anche le strutture sanitarie private, se necessario, dovranno mettere a disposizione locali e personale sanitario. I prefetti potranno requisire alberghi per ospitarvi chi deve fare la quarantena e non può restare a casa.

MISURE PER LE FAMIGLIE

Congedo parentale

Arriva il congedo straordinario per i genitori che a causa della chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus sono a casa per prendersi cura dei figli. I beneficiari della norma sono i lavoratori dipendenti e i collaboratori con figli fino a 12 anni: possono chiedere all’Inps il congedo con un limite massimo di 15 giorni per famiglia. Il congedo può essere chiesto per un periodo continuativo o essere spezzettato tra i genitori e può essere retroattivo ovvero chiesto a partire dal 5 marzo, la data a partire dalla quale sono state chiuse le scuole.

È prevista un’indennità pari al 50% della retribuzione (50% del reddito giornaliero per i giorni chiesti per i collaboratori). Se si è già chiesto il congedo parentale (senza retribuzione o quello con un’indennità pari al 30% della retribuzione per chi ha figli fino a sei anni) questo sarà convertito nella nuova misura. Per questo congedo è prevista la contribuzione previdenziale figurativa che non c’è invece per il congedo parentale normale senza retribuzione. Non sarà conteggiato nel limite massimo previsto per il congedo parentale per la cura dei figli fino a 12 anni (sei mesi per ogni genitore con un limite complessivo di 11 se il padre ne utilizza almeno tre).

L’indennità è estesa ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps ed è commisurata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 50% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente dalla legge, a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto.

Possono chiedere alternativamente il congedo entrambi i genitori purché l’altro genitore lavori e non sia disoccupato, senza lavoro o beneficiario di altri strumenti di sostegno al reddito come ad esempio cassa integrazione, Naspi o reddito di cittadinanza per le quali al momento, viste le regole contro la diffusione del contagio, non è prevista alcuna attivazione nella ricerca del lavoro.

Se si hanno figli disabili non si applica il limite di età se il figlio frequenta la scuola o è normalmente ospitato in un centro diurno. Se si hanno figli tra i 12 e i 16 anni si può chiedere il congedo senza riconoscimento dell’indennità né della contribuzione figurativa sempre che l’altro genitore lavori e non sia disoccupato o destinatario di strumenti di sostegno al reddito. Le stesse norme valgono per i genitori affidatari.

Il congedo può essere richiesto anche dai dipendenti pubblici e l’erogazione dell’indennità, nonché l’indicazione delle modalità di fruizione del congedo saranno a cura dell’amministrazione pubblica con la quale intercorre il rapporto di lavoro.

Bonus baby sitter

In alternativa alla richiesta del congedo si può chiedere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, che salgono a 1.000 per i lavoratori del settore sanitario, per quelli della Polizia di Stato, per la sicurezza e per i settori impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid, da utilizzare per il periodo di chiusura delle scuole. Il bonus per i servizi di baby sitting viene erogato mediante il libretto famiglia.

Proroga sfratti

Nel provvedimento la proroga degli sfratti, abitativi e non, fino al 30 giugno 2020.

Sospensione contributi colf

Il decreto rinvia il pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico (collaboratrici familiari, colf). Il pagamento di quelli in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio 2020 potranno essere pagati dopo il 10 giugno 2020. L’operazione sarà al netto di sanzioni e interessi.

Nuove patenti

Per la durata dell’emergenza sono sospesi gli esami per le nuove patenti di guida.

Proroga carta di identità

Per evitare di moltiplicare le uscite, e anche eventuali assembramenti negli uffici pubblici, il decreto stabilisce che i documenti in scadenza dal 18 marzo e in poi saranno validi fino al 31 agosto 2020. Questo vale sia per i documenti di identità sia per la patente di guida e per la patente nautica.

Revisioni auto, moto o motorini

Fino al 31 ottobre, non ci sarà bisogno di precipitarsi a fare la revisione di auto, moto o motorini: tutte le revisioni che sulla carta di circolazione hanno una scadenza fino al 31 luglio 2020 sono infatti prorogate fino al 31 ottobre. Si potrà quindi continuare, laddove strettamente necessario, senza rischio di incorrere in sanzioni.

Rc Auto

Il decreto allunga di 15 giorni, portandolo a un mese, il periodo tra la scadenza dell’Rc Auto e la sottoscrizione della nuova polizza assicurativa.

Proroga pagamento multe

Più tempo per pagare le multe per infrazioni del Codice della strada con lo sconto. Fino a fine maggio chi riceve la notifica di una multa la potrà pagare con lo sconto del 30% entro 30 giorni, anziché gli abituali 5 giorni di tolleranza. La forma di pagamento scontato avrà efficacia dopo la scadenza del periodo di sospensione dai pagamenti, attualmente fissato al 3 aprile (di lì vanno calcolati i 30 giorni). L’agevolazione riguarda i verbali notificati o contestati fino al 31 maggio.

Aiuti/contributi per persone indigenti

Viene incrementato di 50 milioni il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari a persone indigenti.

Scuola: didattica a distanza

Il decreto Cura Italia stanzia 85 milioni per potenziare la didattica a distanza. Nel dettaglio: 10 milioni vanno per acquistare licenze per piattaforme, cinque per la formazione del personale scolastico, 70 milioni consentiranno di mettere a disposizione degli studenti meno abbienti (in comodato d’uso) dispostitivi digitali individuali (tablet, laptop).

MISURE PER I LAVORATORI

Nei prossimi due mesi vietato licenziare

Per i prossimi due mesi le aziende non potranno licenziare sulla base del “giustificato motivo oggettivo” (crollo ordini, chisura di un reparto per casi di contagio eccetera).

Ampliamento cassa integrazione in deroga

La cassa integrazione in deroga con una dote di 3,2 miliardi è estesa a tutti i settori del privato, compreso quello agricolo e della pesca. I trattamenti di integrazione salariale coprono la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa fino a nove settimane per i dipendenti già in forza al 23 febbraio. Sono previste procedure semplificate in deroga ai limiti della normativa vigente. Si rafforza il fondo di integrazione salariale:l’assegno ordinario è esteso alle aziende che occupano in media da 5 a 15 dipendenti, con una deroga al limite di utilizzo.

100 euro in busta paga 2020

È previsto poi un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio spetta a chi guadagni non più di 40mila euro l’anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile nella busta paga di aprile o comunque entro il conguaglio di fine anno.

Stando alle stime della relazione tecnica al provvedimento, sono 8,8 milioni gli italiani che potrebbero ricevere il premio di 100 euro mensili. Viene ipotizzato che a ricevere il premio sarà il 15% dei lavoratori pubblici e il 50% di quelli privati a svolgere attività in sede. L’onere previsto è di 880,5 milioni.

Sospensione versamenti fiscali

Il decreto Cura Italia prevede che tutti gli adempimenti fiscali e contributivi che sono scaduti il 16 marzo vengano sospesi. L’appuntamento è stato rinviato al 20 marzo. Fanno eccezione imprese, autonomi e professionisti che sono sotto i due milioni di ricavi. Per loro l’appuntamento alla cassa per saldare le ritenute, l’Iva annuale e mensile, i contributi previdenziali e quelli Inail è rinviato al 31 maggio.

Con pagamento in unica soluzione o comunque rateizzabile in cinque rate. Il decreto rinvia poi al 30 giugno anche tutti gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che ricadono dall’8 marzo al 31 maggio 2020.

È il caso, ad esempio, della dichiarazione annuale Iva. Restano esclusi dal rinvio le comunicazioni dei dati relativi al 730 precompilato come quelle degli oneri detraibili in scadenza il 31 marzo.

Bloccati gli atti del Fisco e della riscossione

Il provvedimento sospende tutti i termini dei versamenti che scadono nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, legati alle cartelle esattoriali, agli avvisi di accertamento esecutivi delle Entrate, delle Dogane e dei Monopoli, fino agli avvisi di addebito emessi dagli enti previdenziali. I versamenti andranno effettuati in un’unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione, ossia entro il 30 giugno del 2020.

600 euro di bonus per autonomi e partite Iva

Il decreto Cura Italia riconosce un bonus da 600 euro ai professionisti con partita Iva attiva al 23 febbraio scorso e ai collaboratori, così come ai lavoratori iscritti alla gestione separata Inps. Un’indennità che sarà una tantum ed esente da Irpef. Il bonus spetta solo nel 2020. Se l’Inps nel monitorare le richieste pervenute dovesse registrare uno sforamento del tetto di spesa (170 milioni), allora non potranno «essere adottati altri provvedimenti concessori».

Credito di imposta per autonomi su canoni d’affitto

Per i lavoratori autonomi, soprattutto artigiani e commercianti, arriva nel mese di marzo 2020 un credito di imposta del 60% dell’ammontare del canone di affitto di negozi e botteghe (immobili della categoria C/1).

Stop mutuo per partite Iva

Arriva la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per le partite Iva che come conseguenza della crisi autocertifichino di aver perso in un trimestre successivo al 21 febbraio 2010 oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019. La misura, che sarà in vigore per nove mesi come estensione di quanto già prevede il Fondo Gasparrini, non prevede obbligo di presentare l’Isee e sarà finanziata con 500 milioni.

Sussidi per turismo, spettacolo e cultura

Il provvedimento prevede sussidi immediati per i settori più colpiti come turismo, spettacolo e cultura. In particolare, le disposizioni sul rimborso o il riconoscimento di un voucher da consumare entro l’anno, introdotte dal decreto 9/2019, sono estese anche ai contratti di soggiorno (prima erano valide solo per titoli di viaggio e pacchetti turistici). È stabilito il diritto a un voucher di pari importo, da utilizzare entro un anno dall’emissione, anche per biglietti relativi a manifestazioni, spettacoli vari inclusi cinema e teatro o relativi a musei e luoghi culturali. Il decreto istituisce un fondo da 130 milioni a sostegno dei settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo.

Tassisti

Nel provvedimento vengono stanziati due milioni per finanziare le spese sostenute dai tassisti che installano paratie divisorie tra il posto guida e i sedili riservati alla clientela.

Agricoltura e pesca

Arriva un fondo da 100 milioni a sostegno dell’agricoltura e della pesca. Dovrà coprire i costi sostenuti per interessi maturati negli ultimi due anni sui mutui.

MISURE PER LE IMPRESE

Fondo di garanzia

La parte relativa alle garanzie pubbliche per i prestiti alle imprese è tra le più corpose del provvedimento. Le modifiche relative al Fondo centrale Pmi dureranno nove mesi e si applicheranno anche ad agricoltura e pesca (l’Ismea contribuirà con 100 milioni). La garanzia sarà a costo zero per tutte le imprese e i professionisti.L’importo massimo garantito per singolo beneficiario viene raddoppiato rispetto alle regole attuali e passa da 2,5 a 5 milioni, nel rispetto delle regole di autorizzazione Ue.

L’estensione a tutte le tipologie di operazioni della copertura massima (80% in garanzia diretta e 90% per controgaranzia dei Confidi) vale solo fino alla concorrenza dell’importo di 1,5 milioni mentre per la parte residua fino al tetto di 5 milioni dovrebbe continuare ad applicarsi quanto disposto dall’attuale modello di rating del Fondo.

Novità anche sui portafogli di finanziamenti: per le imprese danneggiate dalla crisi determinata dall’epidemia (o appartenenti per almeno il 60% a specifici settori colpiti) la quota della tranche junior coperta dal Fondo può essere elevata al 50 per cento.

FONTE: ilsole24ore.com

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