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PURIFICATORI D’ARIA | L’alleato per respirare meglio fra le mura di casa

I purificatori d’aria sono dispositivi sempre più comuni all’interno delle nostre abitazioni e non solo. Questi dispositivi impediscono la diffusione di elementi nocivi e migliorano la qualità dell’aria che respiriamo in casa e nei luoghi chiusi in generale. Secondo molti esperti, infatti, l’aria che respiriamo all’esterno è molto più inquinata rispetto a quella che respiriamo all’interno degli ambienti che popoliamo quotidianamente.

Vediamo come funzionano, su quali tecnologie si basano, dove posizionarli e come effettuarne la manutenzione.

 

Purificatori d’aria: che cosa sono

I purificatori d’aria sono elettrodomestici simili ai deumidificatori, dotati di ventole e particolari filtri che hanno il compito di rimuovere dall’atmosfera impurità come le particelle di polvere, il polline, il fumo e altri elementi irritanti non visibili a occhio nudo ma che possono creare problemi all’apparato respiratorio (nello specifico, alle persone allergiche, per le quali sono assolutamente consigliati).

Il meccanismo di funzionamento è alquanto semplice: la ventola fa convergere l’aria verso i filtri, per poi immetterla nuovamente purificata nell’ambiente di casa. Sono anche molto utili in ambienti con scarso riciclo d’aria, infatti, proprio negli ambienti angusti, le sostanze nocive proliferano.

 

Quali sostanze vengono eliminate dai purificatori d’aria?

Le sostanze inquinanti che i purificatori imprigionano, sono distinguibili in tre macro-categorie.

  • Polveri sottili e particolato atmosferico. Sono sostanze nocive inorganiche il cui diametro può essere inferiore a 0,1 micron, costituite da minerali, metalli, fibre, particelle carboniose e silice. Derivano in modo particolare dall’inquinamento provocato dal traffico delle autovetture, dalle emissioni industriali e dal riscaldamento delle case.
  • Composti organici volatili. Sono una grande famiglia di sostanze organiche caratterizzate dalla volatilità, cioè sono in grado di evaporare a temperatura ambiente. Si trovano in moltissimi prodotti di uso quotidiano, come i detersivi, gli smalti, le colle, e anche nei materiali da costruzione, negli arredi e nei rivestimenti. Per un elenco di tutti i Cov presenti negli ambienti indoor è possibile consultare l’apposita tabella realizzata dal Ministero della Salute.
  • Muffe e batteri. Responsabili del peggioramento dei sintomi nelle persone che soffrono di allergie insieme ai pollini e alla forfora animale (anche quelli a pelo corto perdono squame di pelle che fluttuano nell’aria e si depositano sulle superfici).

 

Quali filtri vengono prodotti e quali sono più affini alle nostre esigenze?

In base del modello, il purificatore d’aria dispone di diversi tipi di filtro e vari sistemi di tecnologia che agiscono su differenti particelle presenti nell’aria delle nostre case. Vediamo quali sono i  meccanismi che possiamo trovare sul mercato.

  • Anti-polvere. Si tratta di una griglia sottilissima che intrappola le particelle più grosse e voluminose.
  • Ai carboni attivi. Si basano sulle proprietà naturali del carbone nero. Al passaggio dell’aria attraverso i micro-pori del filtro a carbone attivo, alcuni tipi di particelle vi rimangono attaccate sopra . I filtri al carbone attivo funzionano bene contro i composti organici volanti, come il fumo di sigaretta o le esalazioni della vernice fresca, gli odori e molti gas inquinanti.
  • Ad alta efficienza (Hepa). Questi filtri, hanno l’aspetto dei fogli di carta pieghettati, si sono diffusi molto negli ultimi anni perché, come spiega la sigla stessa che sta per High Efficiency Particulate Air e sono in grado di catturare anche le particelle più piccole.
  • Sterilizzatore ultravioletto. Alcuni purificatori sono dotati di filtri e anche di una lampada ultravioletta sterilizzante, come quelle che vediamo spesso in ambito sanitario per contrastare batteri, muffe e agenti patogeni

 

Portata

Generalmente i consumi dei purificatori d’aria non sono eccessivi, quindi nel momento dell’acquisto, potrebbe essere più utile soffermarsi su un’altra caratteristica che invece si differenzia tra di loro i numerosi modelli, ossia la portata, cioè la quantità di aria purificata che può essere purificata all’interno della stanza.

Se dobbiamo purificare la qualità dell’aria di una stanza molto piccola, la portata di cui avremmo bisogno si riduce e potremo accontentarci quindi di un purificatore di dimensioni ridotte o addirittura portatile. Al contrario, per ambienti di 80 mq e oltre sarà opportuno scegliere un purificatore con una portata nettamente maggiore.

Marche e prezzi, dei purificatori presenti sul mercato

Quasi tutte le grandi aziende che producono elettrodomestici hanno in catalogo uno o più modelli di purificatori d’aria. Ne possiamo evidenziare alcuni, ovviamente solo a titolo d’esempio, come il Philips AC1215/10, l’ PA91-604GI di Electrolux e il Dyson Pure Cool, ma anche DaikinLevoit e Xiaomi (lo abbiamo provato personalmente e funziona molto bene) hanno messo in commercio prodotti ottimi.

Per quanto riguarda il prezzo, si parte da circa 50 euro e si arriva anche a oltre 700 euro. Un consiglio importante, verifica sempre che i filtri di ricambio del modello che preferite siano facilmente reperibili e non costino troppo. Consigliamo l’acquisto su Amazon, rivenditore che ci garantisce la migliore assistenza al cliente in assoluto.

 

Manutenzione e lavaggio dei depuratori d’aria

La manutenzione consiste nel sostituire di tanto in tanto i filtri, sia di quelli al carbone, che quelli Hepa. Di solito è consigliabile cambiarli ogni 2-3 mesi, ma la durata può variare in base al modello e all’utilizzo dell’elettrodomestico. Proprio per questo motivo, alcuni modelli hanno una spia luminosa che avvisa quanto il filtro è ormai inefficace e da sostituire. È una buona abitudine pulire con l’aspirapolvere o lavare ogni tanto il pre-filtro su cui rimangono le particelle più grosse come i capelli, polvere e i peli degli animali.

 

Dove collocare il purificatore d’aria

Il purificatore d’aria può essere posizionato in qualsiasi punto della casa, ma bisogna evitare di installarlo troppo vicino alla parete o ad altri elementi d’arredo: fra le griglie e qualsiasi altro oggetto è consigliata una distanza di almeno 50 cm. Durante l’utilizzo è consigliato chiudere le finestre e, se possibile, anche la porta della stanza che vogliamo purificare.

 

Contro la muffa e gli acari: deumidificatore o purificatore?

In base al modello, il purificatore è più o meno efficace contro la muffa e gli acari perché trattiene le spore, senza però distruggerle del tutto come fa invece il deumidificatore. Per questo motivo, contro l’umidità e la muffa eccessive gli esperti consigliano di acquistare un deumidificatore professionale.

 

Ionizzatore: che cos’è e perché gli esperti non lo consigliano?

Abbiamo a che fare con un apparecchio simile al purificatore, ma senza i filtri. La sua funzione principale è quella di arricchire l’aria di ioni negativi per contrastare la presenza di ioni positivi e radicali liberi nell’aria, diffusi in ambienti inquinati. Nonostante ciò, l’opinione oggi prevalente è che ionizzare, dove siano presenti sostanze nocive come i Cov ne aumenti la pericolosità, perché invece di neutralizzarle le si fa semplicemente aderire alle superfici.

 

di Alberto Dilillo

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